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potete fare voi per il vostro Paese. La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo
in condizione di fare a meno di essa. |
Animali Invertebrati Insetti 1.1 Coleotteri Cicindelidi Caraibici 4 Curculionidi Bostricidi Antribini Bruchidi Longicorni o Cerambici Crisomeline Erotilidi 4.1 Endomichidi Coccinelle Imenotteri Api 5 Diplotteri Formiche ETterogini Pompilidi Sfegide 5-1 Criside Cinipidi Proctotrupidi Calcidii Evaniadi Braconidi Icneumonidi Imenotteri Fitofagi 6 Lepidotteri Farfalle Diurne Farfalle Crepuscolari Silotrofe Cheloniarie 6.1 Bombicidi o Filatori Nottue o Agrotidi Geometri o Misuratori 9 Blatte Locuste Rapaci Fasmidi Acridii Locustini 9.01 Grilli 9.01.0 Forbicine Lepismatidi o Tisanuri VITA DEGLI - INVERTEBRATI - INSETTIGRILLINelle lande solitarie, nei campi sabbiosi, sulle falde illuminate dal sole dei monti d'Europa e d'Asia, l'insetto nero che scava gallerie, nelle quali rifugiarsi in casi di pericolo, e per mettersi al riparo nei giorni freddi e piovosi, oltre che per allevarvi la prole, è chiamato dal poeta «l'indolente grillo», e dal naturalista, più semplicemente, Grillo Campagnolo (Gryllus campestris). Lotte accanite avvengono per la difesa di tali gallerie fra occupante ed eventuale usurpatore, e possono terminare con la morte di uno dei due, che viene tranquillamente divorato dal vincitore. Per il resto i grilli mostrano una grande prudenza, essendo inoltre piuttosto timidi. Quando uno di essi fa la serenata alla femmina, sosta presso la galleria della suddetta, zampe tese, ventre a terra, le elitre un po' sollevate e si affretta a sgranare le sue note.Sottoponendo ad un attento esame le elitre, si nota che la seconda vena trasversale dell'elitra destra sporge sulla faccia inferiore ed è munita di piccoli scalini, i quali, con movimento alterno, vengono sollevati ed abbassati contro una vena del margine interno dell'elitra sinistra: questo produce la varietà dei suoni. Le elitre si adagiano insieme solo quando il dilettante tace, il rimbombo prodotto dalla membrana sottile si dilegua, e l'ultimo suono si fa sempre più debole. Esiste perciò la stessa disposizione delle locuste arboree, però con elitre invertite, essendo nei grilli la destra che sovrasta l'altra, mentre là è il contrario. La femmina percepisce, non si sa come, i suoni di richiamo, dato che a tutti i Grilli manca l'apertura delle tibie anteriori; comunque, essa appare, e tocca il maschio con le antenne per avvertirlo della sua presenza. Il maschio tace, saluta, s'inchina, si allunga, si stende, volgendo il capo qua e là; l'unione ha luogo con la femmina che gli sale di sopra, sistema che sembra in vigore presso tutte le locuste. Otto giorni più tardi la femmina comincia a deporre le uova nella sua tana, trenta per volta; l'ovario ne contiene trecento e, per poterle fecondare, essa deve trovarsi ripetute volte con il maschio. Le larve sgusciano dopo 14 giorni, rimanendo insieme, ma non tardano a scavare gallerie proprie. Dopo la prima muta si separano, allontanandosi, ma senza intraprendere lunghi viaggi a distanza dal loro asilo, e si nascondono anche sotto le pietre; il loro cibo, finché lo permetta la temperatura, consiste in radici, altrimenti cacciano insetti; cercano poi ripari adatti per svernare. Fritsch e Rösel sono del parere che la larva diventi insetto perfetto dopo la quarta muta; altri affermano che le mute sarebbero addirittura 10. Il Grillo Campagnolo è piuttosto vorace, divora tutte le radici che può trovare; per fortuna il suo campo d'azione non è mai in terreni particolarmente coltivati. Esternamente sono nero-lucidi nella parte inferiore dei femori posteriori, le tibie relative della femmina sono rosse, e le antenne bruno-giallastre alla base. Hanno la testa grossa e rotonda, il protorace quadrato, il corpo tozzo che termina in due lunghe appendici articolate, cui nella femmina si aggiunge un lungo ovopositore; inoltre, presentano tre articoli nei tarsi di tutte le zampe, le cui posteriori sono atte al salto, e le ali posteriori, singolarmente formate, che terminano al margine anteriore corneo in una punta, e si ripiegano sotto quella «spina» che sporge più o meno al di sopra delle antenne, piattamente stese sul dorso. Il Grillo Domestico (Gryllus domesticus) più piccolo del precedente, è color bruno cuoio, più chiaro alle zampe, giallastro alla testa. La lunghezza dell'animaletto va da 16 a 18 mm.; la sua esistenza in società, le sue scorrerie notturne, l'amore per il caldo, fanno sì che il grillo domestico ricordi molto da vicino la blatta, con la quale lo si può trovare spesso in compagnia negli stessi ambienti (forni, mulini, fabbriche di birra, ecc.). Il suono del suo cri-cri può essere quasi piacevole se isolato, mentre può diventare insopportabile ascoltare i cori di molti di essi. Il suono viene emesso con lo stesso sistema del grillo campagnolo, ma è più debole e più acuto in rapporto alla mole più piccola e agli scalini più fitti sulla vena trillante. Se vengono chiusi in prigionia, si divorano qualche arto l'uno con l'altro, e, secondo alcuni, i grilli, come i gamberi, possono rimettere le membra danneggiate o mancanti finché non abbiano terminato le mute. L'accoppiamento avviene come per il grillo campagnolo; mediante il sottile ovopositore diritto la femmina depone le uova giallastre, allungate, nel calcinaccio, nelle immondizie, oppure nella terra smossa del suo nascondiglio. Le larve sgusciano dopo 10 o 12 giorni; hanno quattro mute e svernano ancora allo stato imperfetto. Dopo la terza muta appaiono i rudimenti delle ali, e nella femmina il breve ovopositore. Si ritiene che la durata della loro vita non superi un anno, durante il quale la femmina depone certamente più volte le uova, e muore quando ha esaurito la provvista di esse. I molteplici nomi che il popolo affibbia alla Grillotalpa (Gryllotalpa vulgaris) indicano l'interesse destato da questo animale, in parte per i danni che provoca, ed in parte per lo strano suo aspetto che lo fa sembrare la caricatura di una talpa. Sul dorso, dietro le spine che scendono arcuate da esso, esistono anche le punte delle ali posteriori; davanti, oltre le antenne, vi sono i palpi mascellari a cinque articoli, e sul cranio anche due occhi accessori, lucenti. Il corpo bruno è ricoperto da una brevissima lanugine serica bruno-rossastra, esclusi gli occhi, l'armatura delle zampe, le ali e la parte del dorso che queste ricoprono. La femmina non ha ovopositore, e si distingue dall'altro sesso solamente per le ultime squame del ventre, fatte in forma diversa. Il tempo dell'accoppiamento è di solito fra giugno e luglio; avviene di notte, e probabilmente al riparo da occhi indiscreti, poiché non venne mai osservato. Finché il sole non è alto sull'orizzonte i maschi fanno udire un lieve suono che è stato paragonato al lontano stridere del succiacapre (Caprimulgus europaeus). Dopo l'accoppiamento, la femmina, per deporre le uova, prepara un vero nido, formato da una cavità corrispondente alla forma e alla grandezza di un uovo di gallina, situato a circa 10 cm. di profondità, nel quale si entra per gallerie a spirale. Le pareti, inumidite di saliva, sono lisce e quasi murate, tanto che con un po' di precauzione si può asportare intatto l'intero nido. Di solito lo scomparire della vegetazione in superficie denuncia l'esistenza di tali nidi, nei quali la femmina depone a più riprese fino a 300 uova; terminata la sua opera di genitrice, la femmina non muore subito, ma rimane a guardia del nido, in una galleria verticale, con la testa all'insù. Questa posizione ha fatto impropriamente pensare ad alcuni trattarsi di una specie di «cova»; altri invece ritengono che la madre, ancora viva quando i figli sgusciano dalle uova, ne divori molti. Di solito le larve impiegano circa tre settimane a nascere; per i primi tempi i giovani restano insieme, non scavano e si nutrono degli avanzi vegetali che trovano nella terra, o delle piccole radici intorno al loro nido. Dopo la prima muta diventano più vivaci e si sparpagliano. Dopo altre quattro settimane circa avviene la seconda muta, e la terza presso a poco ad uguale distanza di tempo. In questo periodo hanno una grandezza media di due centimetri e mezzo e si accingono a svernare internandosi profondamente nel suolo. In primavera, dopo la quarta muta, si vedono le guaine delle ali. Alla fine di maggio o poco più tardi appare la Grillotalpa perfetta, chiamata anche Gambero Terrestre a causa del suo grande protorace. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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